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abate [ab#te] s. m. — antiq. abbate [abb#te] alla lat., usabile per lo più come term. giur., in ogni modo nel sign. proprio («superiore di monastero») — solo abate in usi estensivi («sacerdote secolare», nel ’7-800, per influsso del fr. abbé), in paragoni scherzosi (es. parere un padre abate), negli alterati (es. abatino, abatucolo) — per l’abate del popolo [ab#te del p0polo], carica pubblica nel Genovesato medievale, anche abao [ab#o; lig. ab#o]: i capitani di Genova e l’abao del popolo e la podestà [i kapit#ni di J$nova e ll ab#o del p0polo e lla podeSt#] (G. Villani) — sim. il pers. m. stor. Abate e i cogn. Abate, -ti, Abbate, -ti, D’Abate, Dell’Abate, Dell’Abbate — cfr. Abba; L’Abate; L’Abbate; Montelabbate