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abbacinare v.; abbacino [abba©&no] — nel sign. proprio («accecare con un bacino rovente»), pn. piana nelle voci con accento sul radicale (abba©&no, ecc.), peraltro assai rare — nel sign. estens. e fig. di «abbagliare; stordire» (al quale praticam. si riduce l’uso odierno del verbo), molto più freq. dall’inizio del ’900 l’accentaz. sdrucciola (abb#©ino, ecc.), restando possibile la pn. piana (abba©&no, ecc.) soprattutto in chi conosca storicam. l’antico uso di quel supplizio e senta dunque nel verbo la derivaz. dal s. m. bacino — es.: Un che colle parole inorpellate M’incanti e m’abbacini [2j ke kkolle par0le inorpell#te m ijk#nti e mm abba©&ni] (M. Buonarroti il Giovane); Se no, non puoi guardarmi, ch’io t’abbacino [Se nn0, nom pU0i gUard#rmi, k io t abb#©ino] (S. Benelli) — cfr. bacino