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affare [aff#re] s. m. — tronc. costante nelle locuz. è affar di poco, è un affar di nulla! (spec. iron.), non è affar mio, tuo, e sim.: la storia dell’Europa moderna non è affar nostro [la St0rLa dell eur0pa mod$rna non $ affar n0Stro] (Malaparte) — tronc. normale anche nella locuz. è un affar serio (talvolta pl.: sono affar seri), se riferita a «situazione difficile», a «faccenda preoccupante»; normale però anche affare serio senza tronc., riferito a un «affare» che si definisca «serio»: quando si tratta d’un affare serio, vi farò vedere che non sono un ragazzo [kU#ndo Si tr#tta d un aff#re S$rLo, vi far0 vved%re ke nnon S1no un rag#ZZo] (Manzoni) — antiq. il tronc. in altri casi: devo andare per un affar di premura [d$vo and#re per un aff#r di prem2ra] (Goldoni); ma d’altronde è un affar conchiuso [ma dd altr1nde H un aff#r kojkL2So] (Giacosa) — cfr. affaire; daffare; malaffare, di

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo