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asso [#SSo] s. m. — la locuz. lasciare in asso, secondo alcuni, da un primitivo lasciare in Nasso, che poi sarebbe stato frainteso: lasciare in Nasso è nostro proverbio preso dalla favola d’Arianna lasciata sola da Teseo in quest’Isola [lašš#re in n#SSo H nn0Stro prov$rbLo pr%So dalla f#vola d arL#nna lašš#ta S1la da tt$@eo ij kUeSt &@ola] (Davanzati); secondo i più, dall’asso carta da gioco, che porta solitario il segno dell’«uno»: il lascio in asso, lo lascio solo, senza compagnia, com’è l’asso nel giuoco [il l#ššo in #SSo, lo l#ššo S1lo, S$nZa kompan’n’&a, kom H ll #SSo nel JU0ko] (Salvini) — presupposta in tutti i modi, comunque si spieghi lo scambio tra le due interpretaz., una lettura originaria di in asso con -n popolarm. rafforzata [inn #SSo], simile a quella che si è consolidata anche nella scrittura di vari composti: innalzare, innamorare, innanzi, innescare, e altri