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bere [b%re] (antiq. o pop. bevere [b%vere]) v.; bevo [b%vo] — pass. rem. bevvi [b%vvi] (meno com. bevetti [bev$tti]; raro bevei [bev%i]); fut. berrò [berr0+] e cond. berrei [berr$i] (antiq. o pop. beverò [bever0+] e beverei [bever$i]); regolari, da bevere, le altre forme — per berrò, ant. berò [ber0+]: beranno e mangeranno quel medesimo che solevano [ber#nno e mmanJer#nno kU%l med%@imo ke SSol%vano] (Gelli) — per bevvi, ant. bebbi [b%bbi]: La pozion che già incantata bebbe [la poZZi-1j ke JJ# ijkant#ta b%bbe] (Ariosto) — per bevi, beve, ant. o pop. tosc. bei [b%i], bee [b%-e]: E mangia e bee e dorme e veste panni [e mm#nJa e bb%-e e dd0rme e vv$Ste p#nni] (Dante); Ma di quest’acqua convien che tu bei [ma ddi kUeSt #kkUa konvL$j ke ttu bb%i] (id.) — più netta, rispetto a bevere, la prevalenza della forma bere nelle locuz. d’uso corrente: uova da bere, come bere un uovo, o bere o affogare, dar da bere (proprio), darla a bere (fig.); e solo il bere sostantivato (tanto più se correlativo a mangiare): Renzo, stando indietro nel mangiare, come nel bere, attese a mescere ai due testimoni [r$nZo, St#ndo indL$tro nel manJ#re, k1me nnel b%re, att%Se a mm%ššere ai d2e teStim0ni] (Manzoni) — da bere i comp. ribere e strabere; da bevere i comp. abbeverare e imbevere e i der. beveraggio, bevereccio, beverino, beverone, bevitore, bevucchiare e altri

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo