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casa del diavolo [k#Sa del dL#volo] locuz. f. o m. («pandemonio») — es.: facevamo una casa del diavolo [fa©ev#mo una k#Sa del dL#volo] (Carducci); accadde un parapiglia, un fuggi fuggi, un casa del diavolo [akk#dde um parap&l’l’a, un f2JJi f2JJi, uj k#Sa del dL#volo] (Verga); a fare un casa-del-diavolo [a ff#re uj k#Sa del dL#volo] (Cicognani) — di regola senz’art. negli altri sign., propri («inferno») o fig. («località sperduta»): se io ne dovessi per questo solo andare a casa del diavolo [Se &o ne dov%SSi per kU%Sto S1lo and#re a kk#Sa del dL#volo] (Boccaccio); poi l’ho dovuto accompagnare fino all’uscio di casa sua, a casa del diavolo [p0i l q ddov2to akkompan’n’#re fino all 2ššo di k#Sa S2a, a kk#Sa del dL#volo] (Borgese)