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ei [%i] pron. (antiq. «egli»; ant. «essi») — es.: Ei fu [ei f2] (Manzoni); Ond’ei si gittar tutti in su la piaggia [1nd ei Si Jitt#r t2tti in Su lla pL#JJa] (Dante) — quasi sempre proclitico presso gli antichi nella forma intera ei e in quella tronc. e’; nell’uso pop. tosc. solo in quest’ultima: conoscere s’e’ v’è cosa alcuna buona [kon1ššere S e v $ kkqSa alk2na bU0na] (Giannotti); e’ va; e’ vanno; in ogni caso, solo davanti a cons. semplice o a muta + liquida (usandosi, o essendosi usato, nelle altre posiz. egli o gli) — presso gli antichi, di rado, anche tonico (sempre nella forma intera ei), posposto al verbo in frasi interrogative o esclamative: Così foss’ei, da che pur esser dee! [koS& ffoSS %i, da kk% ppur $SSer d$-e!] (Dante)