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da dosso [da dd0SSo] o d’addosso [id.] locuz. avv. — es.: Lucia fece un gran respiro, come se le avessero levato un peso d’addosso [lu©&a f%©e uj gr#n reSp&ro, k1me SSe lle av%SSero lev#to um p%So d add0SSo] (Manzoni); strappato d’addosso a un cadavere un laido cencio [Strapp#to d add0SSo a uj kad#vere un l#ido ©%n©o] (id.); per i miei incomodi che non trovano la via d’uscirmi d’addosso [per i mL$i ijk0modi ke nnon tr0vano la v&a d ušš&rmi d add0SSo] (Giusti); se ci piove su, non c’è più verso di cavarsela da dosso [Se ©©i pL0ve S2, non © $ ppLu vv$rSo di kav#rSela da dd0SSo] (Collodi); fecero un involto dei cenci che si erano tolti d’addosso [f%©ero un inv0lto dei ©%n©i ke SSi $rano t0lti d add0SSo] (Beltramelli) — scambio possibile tra le due grafie nel senso di «da addosso»; ma solo da dosso quando si possa alternare con di dosso, senza un valore di moto da luogo