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demonio [dem0nLo] s. m. («diavolo»); pl. ‑ni (raro, alla lat., ‑nii) — es. nel pl.: I demoni [i dem0ni; non i d$-], romanzo di F. M. Dostoevskij (1871-72) — es. con acc. scr.: se ha avuto cuore fin d’allora di mandare que’ due demòni a farmi una figura di quella sorte sulla strada [Se # av2to kU0re fin d all1ra di mand#re kUe d2e dem0ni a ff#rmi una fig2ra di kUella S0rte Sulla Str#da] (Manzoni); vivaci, rumorosi, turbolenti, spesso dei veri e propri demòni [viv#©i, rumor1Si, turbol$nti, Sp%SSo dei v%ri e ppr0pri dem0ni] (Palazzeschi) — antiq. dimonio [dim0nLo]: Caron dimonio [kar0n dim0nLo] (Dante) — dell’uso ant. i pl. le demonia e le dimonia, con valore collettivo