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intrico [intr&ko] s. m.; pl. -chi — anche intrigo [intr&go]; pl. -ghi — due forme d’uso indifferente nei sign. propri («groviglio; viluppo»): un intrico (o intrigo) di rami, di cespugli, di sentieri, di strade; e anche nei sign. fig. che non importino un giudizio negativo: un intrico (o intrigo) di sensazioni contrastanti — domin. l’uso della forma con -g- in rapporto a un giudizio morale critico: ordire un intrigo; scoprire un intrigo; intrighi di corte, di corridoio; oppure a qualcosa d’imprevedibile: un intrigo d’avventure; una commedia d’intrigo