DOP

nonché [nojk%+] o non che [id. o n1j ke+] cong. — gf. sempre unita nel sign. di «e anche»: Tizio e Caio nonché Sempronio — gf. unita o divisa nei sign. (oggi lett.) di «non solo» o «oltre che»: Non che di posa, ma di minor pena [n1j ke ddi p0Sa, m# ddi minor p%na] (Dante); non siasi, non che eseguita, né pure pensata [non S&aSi, n1j ke e@egU&ta, ne pp2re penS#ta] (Alfieri); di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento [di k#ri ijg#nni, n1j ke lla Sp$me, il deSid$rLo H Sp$nto] (Leopardi); in tutta la letteratura d’Europa non che d’Italia [in t2tta la letterat2ra d eur0pa noj k% dd it#lLa] (Carducci); dovevano essere, nonché incomprensibili, ma neppur concepibili [dov%vano $SSere, nojk% ijkomprenS&bili, ma nnepp2r kon©ep&bili] (Pirandello); atti e sentimenti che ci sentiamo incapaci, non che di compiere, pur di comprendere [#tti e SSentim%nti ke ©©i SentL#mo ijkap#©i, n1j ke ddi k1mpLere, p2r di kompr$ndere] (Bacchelli) — sempre non che quando non è cong. ma ellissi di «non è che» o sim.: non che ci speri, ma mi sarebbe gradito