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ossequente [oSSekU$nte] agg. — sim. il pers. m. stor. O., portato dall’erudito Giulio O. (sec. IV) — voce dòtta in uso dal ’400 sul modello del lat. obsequens [0bSekUenS], genitivo obsequentis [obSekU$ntiS], part. pres. di obsequi [0bSekUi] — es.: poco ossequente alla sua volontà [p0ko oSSekU$nte alla S2a volont#] (Guicciardini); così timido, così ossequente, così misurato nelle espressioni [koSi tt&mido, koS& oSSekU$nte, koS& mmi@ur#to nelle eSpreSSL1ni] (Pirandello) — in crescente uso dal tardo ’800 in poi la var. meno regolare ossequiente [oSSekUL$nte] (dovuta all’attraz. di ossequio e ossequiare): odiato dal popolo perché ossequiente ai francesi [odL#to dal p0polo perk% oSSekUL$nte ai fran©%@i] (N. Ginzburg)