DOP

questo [kU%Sto] agg. e pron. — come agg., elis. normale nel sing. (spec. davanti a voc. iniz. tonica): quest’opera [kUeSt 0pera], quest’operaio [kU%St oper#Lo] o questo operaio [id. o kU%Sto oper#Lo]; quest’aria [kUeSt #rLa], quest’arietta [kU%St arL%tta] o questa arietta [id. o kU%Sta arL%tta], quest’epoca [kUeSt $poka], quest’età [kUeSt et#] o questa età [kU%Sta et#]; lett. o pop. nel pl.: e lo so di certo, per averlo sentito dir io, con quest’orecchi, da una mia comare [e llo S0 ddi ©$rto, per av%rlo Sent&to dir &o, koj kUeSt or%kki, da una m&a kom#re] (Manzoni); il veder quest’uomini sostenere un tal carico così bravamente [il ved%r kUeSt U0mini SoSten%re un tal k#riko koS& bbravam%nte] (id.); ma quest’inni sono forse il cielo? [ma kkUeSt &nni S1no f1rSe il ©$lo?] (De Sanctis); L’amore, sul nascere, Ha di quest’improvvisi pentimenti [l am1re, Sul n#ššere, # ddi kU%St improvv&@i pentim%nti] (Cardarelli); com. nel pl. solo in quest’ultimi, quest’ultime (o questi ultimi, queste ultime), quest’altri, quest’altre (o questi altri, queste altre) — come pron., elis. solo in pochi casi (lett. o fam.): quest’è mia moglie [kU%St H mmia m1l’l’e] (Manzoni); firmavo e quest’era tutto [firm#vo e kkU%St Hra t2tto] (Pirandello); quest’è la vittoria che il destino ti consente [kUeSt $ lla vitt0rLa ke il deSt&no ti konS$nte] (Pavese) — cfr. stamani; stavolta; sto