DOP

siccome [Sikk1me] cong. («giacché; visto che») — es.: e siccome ci trovava quasi sempre la stessa compagnia, li conosceva tutti [e SSikk1me ©i trov#va kU#@i S$mpre la St%SSa kompan’n’&a, li konošš%va t2tti] (Manzoni); e siccome le ore passavano, i più cominciavano a temere che i vapori non venissero [e SSikk1me le 1re paSS#vano, i pL2 kkomin©#vano a ttem%re ke i vap1ri non ven&SSero] (Abba); siccome la mattina era molto fredda, le sue labbra doventavano pavonazze [Sikk1me la matt&na Hra m1lto fr%dda, le Sue l#bbra dovent#vano pavon#ZZe] (Tozzi) — uso familiare, ignoto alla lingua dei primi secoli e a quella della più alta letteratura, senza necessità d’una correlaz. neppure implicita con un così; di qui la gf. sempre unita e la pn. senza raddoppiamento sintattico