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siccome [Sikk1me+] o sì come [id. o S& kkome+] avv. («così come») — es.: sì come ne scrive Luca Che Cristo apparve a’ due ch’erano in via [S& kkome nne Skr&ve l2ka ke kkr&Sto app#rve a d2e k $rano in v&a] (Dante); dovendo io al vostro novellare, sì come primo, dare cominciamento [dov$ndo &o al v0Stro novell#re, S& kkome ppr&mo, d#re komin©am%nto] (Boccaccio); o uomini, amate le vostre donne, siccome Cristo ama la Chiesa [o U0mini, am#te le v0Stre d0nne, Sikk1me kkr&Sto #ma la kL$@a] (san Bernardino); Siccome a lor fu detto [Sikk1me a ll1r fu dd%tto] (Manzoni); sì come una musica favellata [Si kk1me una m2@ika favell#ta] (Carducci) — accento su S&+ o su k1me+, secondo il ritmo della frase o l’obbligo del verso — radd. sint. dell’eventuale consonante iniziale di parola che segua, secondo le stesse regole del semplice come e con le stesse alternanze e possibili eccezioni