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traviare [travi-#re] v.; travio [trav&o; non tr#-], -vii (non -vi) — es.: Chi su, chi giù, chi qua, chi là travia [ki SS2, ki JJ2, ki kkU#, ki ll# ttrav&a] (Ariosto); e con acc. scr.: travìa una gran parte della gioventù [trav&a una gram p#rte della Jovent2] (Carducci) — part. pass. traviato [travi-#to], usato spesso come agg. (in senso morale, «pervertito»): anche con sineresi, non essendo da tutti sentito il sign. originario, nel tit. La traviata [la travi-#ta o la travL#ta] di un’opera in musica di G. Verdi (1853)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo