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valutare v.; valuto [val2to, meglio che v#luto] — es.: Novera già col pensier nel suo chiuso La scarsa greggia, e le lane valuta [n0vera J# kkol penSL$r nel Suo kL2So la Sk#rSa gr%JJa, e lle l#ne val2ta] (D’Annunzio) — per valutare e tutti i suoi comp. (rivalutare, sopravvalutare, sottovalutare, svalutare, trasvalutare), attestata dal tardo ’800 e oggi preval. nell’uso un’accentaz. sdrucciola delle forme rizotoniche (v#luto, ecc.), prob. favorita al suo nascere dalla scomparsa di valuto part. pass. per «valso» e dalla perdita nel s. f. valuta di quel senso di «valore», già domin., che ne assicurava il collegam. col verbo