Lèggi e ascolta l’antologia scritta e parlata
La qual cosa udendo la donna, disperata della vendetta, a alcuna
la kUal k0Sa ud$ndo la d0nna, diSper#ta della vend%tta, a alk2na
consolazione della sua noia propose di voler mordere la miseria
konSolaZZL1ne della Sua n0La prop1Se di voler m0rdere la mi@$rLa
del detto re; e andatasene piagnendo davanti a lui, disse: «Signor
del d%tto r%; e and#taSene pLan’n’$ndo dav#nti a ll2i, d&SSe: «Sin’n’or
mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta che io attenda
m&o, io non v$jgo nella tua pre@$nZa per vend%tta ke io att$nda
della ingiuria che m’è stata fatta; ma in sodisfacimento di quella
della inJ2rLa ke mm H St#ta f#tta; ma in SodiSfa©im%nto di kU%lla
ti priego che tu m’insegni come tu sofferi quelle le quali io
ti prL$go ke ttu mm inS%n’n’i k1me ttu SS0fferi kU%lle le kU#li io
intendo che ti son fatte, acciò che, da te apparando, io possa
int$ndo ke tti Son f#tte, a©©q kk%, da tt% appar#ndo, io p0SSa
pazientemente la mia comportare: la quale, sallo Idio, se io far
paZZLHntem%nte la m&a komport#re: la kU#le, S#llo idd&o, Se io f#r
lo potessi, volentieri te la donerei, poi così buono portatore ne se’».
lo pot%SSi, volentL$ri te la doner$i, p0i koSi bbU0no portat1re ne S$».
Il re, infino allora stato tardo e pigro, quasi dal sonno si
il r%, inf&no all1ra St#to t#rdo e pp&gro, kU#@i dal S1nno Si
risvegliasse, cominciando dalla ingiuria fatta a questa donna,
ri@vel’l’#SSe, komin©#ndo dalla inJ2rLa f#tta a kkU%Sta d0nna,
la quale agramente vendicò, rigidissimo persecutore divenne
la kU#le agram%nte vendik0, riJid&SSimo perSekut1re div%nne
di ciascuno che contro allo onore della sua corona alcuna cosa
di ©aSk2no ke kk1ntro allo on1re della Sua kor1na alk2na k0Sa
commettesse da indi innanzi.
kommett%SSe da &ndi inn#nZi.
Giovanni Boccaccio