Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi
w-/w- |
suona U (ossia u semicons. it.); |
wei/wei |
suona U& (tendente verso U%i); |
wu/wu |
suona u; |
x-/hs- |
suona S’; |
y-/y- |
suona L (ossia i semicons. it.); |
yan/yen |
suona L$n; |
ye/yeh |
suona L$; |
yi/yi |
suona i; |
yin/yin |
suona in; |
ying/ying |
suona ij; |
you/yu |
suona L2 (tendente verso L1u); |
yu/yü |
suona ü; |
yuan/yüan |
suona V#n; |
yue/yüeh |
suona V$; |
yun/yün |
suona ün; |
z-/ts- |
suona Z (tendente verso z, quindi intermedia tra l’una e l’altra z it.); |
z-/tz- |
suona Z (tendente verso z); |
zh-/ch- |
suona c’ (tendente verso g’). |
Osservazioni generali:
Il cinese è una lingua monosillabica: le parole sono costituite da una sola sillaba, o al più da poche sillabe, ciascuna delle quali rimane autonoma. Solo per convenzione si usa scrivere, in caratteri latini, i nomi di persona divisi nelle loro due o tre sillabe e i nomi di luogo, invece, a sillabe unite.
Le parole cinesi non hanno un accento tonico. L’accento segnato sull’ultima sillaba nelle trascrizioni fonetiche di questo «Dizionario» corrisponde solo all’impressione che può ricevere un ascoltatore italiano e all’uso corrente in Italia di leggere i nomi cinesi accentandoli appunto sull’ultima.
Sono invece essenziali alla corretta pronunzia del cinese i quattro toni (uniforme; ascendente; discendente-ascendente; discendente), i quali possono bastare di per sé a differenziare parole di suono identico. Questo «Dizionario» non li registra, non tanto per la difficoltà, tutt’altro che insuperabile, di rappresentarli adeguatamente quanto per la pratica impossibilità di farli sentire pronunziando un nome cinese in un contesto italiano. In italiano infatti l’intonazione, caratteristica dell’intera frase e non della singola parola, non si presta a essere interrotta nella pronunzia d’un nome isolato: la frase stessa potrebbe risultare incomprensibile.