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L’acqua santa
A dar l’acqua santa alle case del popolo si dura una
a dd#r l #kkUa S#nta alle k#Se del p0polo Si d2ra una
settimana. Quando si parte dalla chiesa siamo in quattro: il
Settim#na. kU#ndo Si p#rte dalla kL$@a SL#mo ij kU#ttro: il
Priore con la mantellina viola e sotto una veste bianca fino a
pri-1re kon la mantell&na vi-0la e SS1tto una v$Ste bL#jka fino a
mezzo della vita e poi la tonaca. Noi sagrestani che siamo tre,
mm$zzo della v&ta e pp0i la t0naka. n1i SagreSt#ni ke SSL#mo tr%,
uno che porta la secchiolina con l’acqua benedetta e l’aspersorio,
2no ke pp0rta la SekkLol&na kon l #kkUa bened%tta e ll aSperS0rLo,
che è una specie di pennello col manico di ferro scolpito e con
ke $ una Sp$©e di penn$llo kol m#niko di f$rro Skolp&to e kkom
poche setole, radissime; un altro che porta il paniere delle uova
p0ke S%tole, rad&SSime; un #ltro ke pp0rta il panL$re delle U0va
e un terzo sagrestano con il porta-fiaschi e i fiaschi dell’olio.
e un t$rZo SagreSt#no kon il pqrta fL#Ski e i fL#Ski dell 0lLo.
Quando si parte dalla chiesa suona un doppio e si va alle
kU#ndo Si p#rte dalla kL$@a SU0na un d1ppLo e SSi v# alle
case per la benedizione. Si fa così: il Priore prende l’aspersorio
k#Se per la benediZZL1ne. Si f# kkoS&: il pri-1re pr$nde l aSperS0rLo
e lo tuffa nella secchiolina e poi va nelle stanze delle case
e llo t2ffa nella SekkLol&na e pp0i v# nnelle St#nZe delle k#Se
con il sagrestano dietro che regge la secchiolina, benedice tutte
kon il SagreSt#no dL$tro ke rr$JJe la SekkLol&na, bened&©e t2tte
le stanze, poi quelli della famiglia, se vogliono, dànno olio,
le St#nZe, p0i kU%lli della fam&l’l’a, Se vv0l’l’ono, d#nno 0lLo,
uova, e anche soldi. Così si fa per una settimana.
U0va, e #jke S0ldi. koS& SSi f# pper una Settim#na.
dai «Quaderni di San Gersolè»
Nota — da una raccolta di diari scritti da ragazzi della scuola elementare di San Gersolè in comune dell’Impruneta nei dintorni di Firenze.